La frutta così conservata, prugne, ciliegie, visciole, amarene, manteneva e poi restituiva a Nonno Vincenzo e alla sua famiglia, tutto il suo sapore e il calore del sole estivo. Anche Papà Giuseppe, terzo degli otto figli di Vincenzo, continuava la tradizione di una famiglia di coltivatori e venditori di frutta e verdura, da sempre, nella campagna della Ciociaria, ai piedi dei Monti Lepini.
La passione è stata trasmessa ad Angelo che eredita un dna di coltivatore e trasformatore dei prodotti della terra: l’Angelo della Frutta.
Utilizzare la grappa come liquido di governo della frutta consente ad Angelo di esaltarne il sapore, l’essenza e il colore, offrendo un prodotto di tradizione contadina e di semplice bontà. La frutta, autoctona nel territorio, viene raccolta nel Lazio ed in altre Regioni Italiane da giugno a settembre e subito lavorata per mantenere inalterate le migliori caratteristiche organolettiche dei prodotti.
Angelo decide di far conoscere al di fuori dell’ambito familiare e amicale questa tradizione, trattandosi di prodotti di eccellenza, che meritano di essere gustati.
Come una volta, anche davanti al camino, se possibile, ma tuttavia in un giusto spazio di meditazione.»